domenica 25 febbraio 2018

Bijoux Soutache - Il materiale, la dannazione della ricerca.

Chiunque abbia avuto a che fare con le creazioni in soutache, oppure con il beadembroidery,  sa bene a cosa mi riferisco: reperire il materiale.

Le piattine in soutache più o meno si trovano anche in Italia, ma gli elementi? Le perline? I fili per cucire?
Non so per voi ma per me è una vera e propria fissazione, nel senso che conosco ormai da anni i fornitori "esteri" e quindi so dove e cosa comprare, ma la cosa che mi dà fastidio è il non poter acquistare in Italia come invece vorrei fare.

In Europa ci sono molti siti con varietà infinite di perline: Matubo, Miyuki, Preciosa  ma in Italia ci sono? Probabilmente ci saranno, anzi ci sono perché alcuni ecommerce offrono una vasta scelta, ma vogliamo parlare dei costi di spedizione? Compri in Francia e con 3 euro ti fanno il pacco tracciabile con Corriere espresso oppure con 1,30 il posta prioritaria,  qui ci vogliono almeno almeno 5/7  euro con Raccomdata.

Mi sono trovata a chiedere ad un sito di perline se c'era la possibilità di spedirmi, con posta prioritaria, una bustina di rocailles ..mi servivano solo quelle e pagare 5 euro di spedizione mi sembrava stupido...risposta? Voi l'avete ricevuta? Io no.

Poi, in Italia, abbiamo anche aziende con materiale molto bello, ed io qualche volta ho fatto acquisti con grandissima soddisfazione sia per i materiali che per gli omaggi da "signori veri", ma i loro siti non sono completi, da ciò che pubblicano sui social media  intuisci un grande assortimento ma on line...niente, poche cose e così mi tocca rinunciare. Eppure sono sicuramente aziende competenti...

IO, da italiana, vorrei non dover essere costretta a comprare fuori ma è impossibile.

Altra questione gli acquisti fuori dalla comunità europea. Tutti ci caschiamo e continuiamo nell'errore, ma a volte negli Stati Uniti  trovi proprio quella cosina che cercavi per un'idea e della quale non puoi fare a meno, assolutamente, pena il tormento notturno e il rodimento di fegato...perché io sono così eh....se mi fisso è un casino... e allora? Compri sapendo che avrai davanti una strada lunga e tortuosa, fatta di attesa, di sguardi d'intesa con il postino, di delusioni e poi..tadan... ti scrivono dalla dogana ..scusi, ci può dire cosa ha comprato esattamente, quanto ha speso,come ha pagato, il codice fiscale, il certificato medico, malattie infantili? Nooooooo......e così perdi quella buona mezz'ora a reperire tutta la documentazione, fare il PDF, mandare la mail...e poi...di nuovo l'attesa..., di nuovo gli sguardi con il postino....

PARENTESI: quando arriva il materiale atteso per oltre un mese spesso non ricordo più quale fosse l'idea( sicuramente stratosferica! )  per il quale l'avevo acquistato...ma questo è un altro discorso che affronterò poi in uno specifico post dedicato a tentativi, idee, insuccessi e crisi da mancanza di creatività


Ovviamete tutto questo perché nella mia città, qui a Livorno, non si trova NIENTE. Se parli di Miyuki ti mandano al ristorante cinese e lo shibori è una tecnica di massaggio..o altro.. ;-)

Altre foto di creazioni...








venerdì 23 febbraio 2018

To glue or not to glue.. Soutache e colla.. il dilemma epico

Incollare o non incollare, questo è il problema: se sia più nobile usare ago e filo e sopportar bucature, errori di tensione e strappi, o prender colla e pennellino evitando un mare di triboli e risparmiando tempo....
Si, lo so,sto volando parecchio alto  ma il dilemma è noto a tutte noi che lavoriamo il soutache.
Usare la colla oppure cucire?
Personalemnte opto per la seconda soluzione senza criticare chi ha scelto la prima.

Perché preferisco cucire?
Prima di tutto perché la tecnica del soutache è un'arte antica, di quando questa "spighetta" veniva utilizzata per creare gli alamari delle uniformi russe e per creare splendide decorazioni destinate ad abbellire abiti di zar e zarine.

Ve le immaginate voi le "sartine" russe dell'epoca che si ponevano il problema: " uso l'Asulit o l'E-6000?" Insomma via, un occhio alla tradizione non guasta e personalmente trovo riduttivo riproporre quest'arte venendo meno ai suoi fondamenti.

Lo so che l'arte viene reinterpretata utilizzando materiali e tecniche più "moderne" che fanno risparmiare tempo e rendono  il tutto economicamente più redditizio, ma io sono all'antica che vi devo dire  e dato che questo non è il mio lavoro, ma un hobby, non guardo al fattore tempo ma solo a quello della qualità...che già richiede un impegno notevole.

Questa in sintesia la mia opinione, magari non condivisibile,  perché molte creative usano la colla realizzando gioielli strepitosi, in minor tempo ed anche con risultati talvolta migliori del gioiello cucito nel quale,inevitabilemnte, sono visibili i punti. Ma a me i punti visibili piacciono tanto proprio perché sono caratteristici del gioiello sartoriale e credo che conferiscano all'oggetto una sorta di "valore aggiunto",quel valore indispensabile per poter definire l'artigianato "di qualità".

Ripeto, è una mia opinione e non me ne vogliano le mie colleghe che la pensano diversamente, è una classica dicotomia, due diverse  scuole di pensiero.

Però, voglio aggiungere una postilla che credo non sia di poco conto: "la colla non è per sempre" e quindi, parlando di gioiello tessile, ovvero un oggetto che comunque, prima o poi, dovrà essere pulito, credo che le cuciture garantiscano una maggiore resistenza rispetto alla colla. Si, lo so, si possono lavare anche quelli incollati perché la delicatezza dei gioielli in soutache è tale che,ovviamente, non si possono mettere in lavatrice o strizzare e quindi, con le dovute accortezze, anche "l'incollato" resiste ma, come dicevo prima la colla non è per sempre...ah..tra l'altro la frase non è mia, l'ho letta su un libro di qualcuno, di cui purtroppo non ricordo il nome, un libro che parlava di gioielli in soutache.
Ed ora , dopo questo "pippone" infinito, alcune foto :















martedì 20 febbraio 2018

Chiudere o non chiudere il blog.

Domandona vero?

Chissà in quanti se lo sono chiesto o se lo stanno chiedendo.

Il fatto è che a me piace moltissimo scrive e condividere, ma richiede tempo, e di quello proprio ne ho poco.
Molte volte mi sono ripromessa di scrivere un post, passa un giorno, un mese, un anno, due anni ed anche di più...
Peccato davvero!
Eccomi qui, tornata a scrivere in un luogo ormai desertificato, senza followers, senza visite e probabilmente senza più motivo di esistere.
Sono gli avverbi che però fregano, specialmente quelli di modalità: forse, quasi e, appunto,  probabilmente.
Quel "probabilmente" mi sta facendo dannare.

Probabilemnte sarebbe il caso di chiudere il blog ma, probabilmente sarebbe il caso di riprenderlo in mano, di iniziare nuovamente a scrivere qualcosa.

Quindi? Che faccio?

Sono successe molte cose da quel dicembre del 2015, quando ho scritto l'ultimo post sulle borse.
Ho fatto altre borse? Si, ma non moltissime perché poi, alla fine,la mia passione è il soutache e là torno anche dopo mille divagazioni, torno sempre all'amore più grande.

....c'è nessuno? A chi sto scrivendo? Perchè? Ma...chissà se nel mare del web qualcuno leggerà mai questo post...però dai..ormai ci sono e quindi raccontiamo..si, ma cosa?

Non è cambiato molto, vivo sempre in campagna con marito e due cani, felicemente "piazzata" nella mia casetta in Toscana, piccola, accogliente, letteralmente immersa nel verde.
Mi godo le stagioni, sia quelle della vita, sia quelle dell'anno. Mi insegnano molto sia le une che le altre; con le prime ci facciamo le esperienze, affrontiamo le gioie e i dolori, amici che vengono altri che vanno, amici che non erano amici, altri che lo diventeranno e qualcune che ti frega...eh già, perché accade anche questo ma va bene così, perché se ti fregano vuol dire che ti sei fatto fregare e quindi chi incolpare se non te stesso?
Dalle stagioni dell'anno invece si impara sempre molto: i colori, i profumi, le sensazioni, i disagi, le goie delle piccole cose...insomma, in sintesi, non potrei abitare mai più in centro  perché credo che mi perderei molto di quello che la natura mi regala ogni giorni.

ALLORA

appurato che sto bene dove sono, appurato che probabilmente il blog mi piace(rebbe)  tenerlo aperto, che dire a chi non mi sta leggendo?
Non lo so.
Se siete arrivati in questa pagina magari è perché siete anche voi, come me, delle creatrici, vi piacciono le perline,l'uncinetto, il ricamo e, udite udite, il soutache, la mia adorata piattina  che non ho mai smesso di "frequentare" ...non scrivo ma, ricamare ricamo...uh se ricamo...Ho  creato tantissime cose ed in questi giorni cercherò di pubblicare qualche foto per non venir meno alla mia idea che la condivisione è linfa vitale per chi crea.
(Ah,ovviamente non ho mai smesso di condividere perché su Facebook, Pinterest e Instagram mi trovate sempre.)

OK? Ci siamo capiti? ( mi sembra di essere la particella di sodio della pubblicità: ci siamo capiti con chi se nessuno legge ma, chissà, magari tra qualche anno, qualche extraterrestre capitato qui per caso..)
Intanto ecco qualche orecchino e, sempre voi che non mi state leggendo, se avete piacere commentate pure.
Grazie, ciao...a presto? Ma, vedremo, ma perché no...è così bello scrivere!




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