Non so dirvelo perché il sole ci direbbe di si, ma le temperature sono in netta contraddizione, è freddo, decisamente freddo, ma una cosa è certa: l'estate arriverà: prorompente, calda, tutte da vivere, con il mare che la farà da padrone, il salmastro sempre sulla pelle e nell'aria al primo soffio di vento.
Per noi "marini" ( nati ed abitanti in zone costire n.d.a !) il mare è un elemento irrinunciabile; non ha stagione per noi, lo amiamo in inverno, con le sue atmosfere struggenti fatte di grigi e azzurri declinati in infinite sfumature squarciati da tramonti di fuoco e lo viviamo in estate, nelle lunghe giornate colorate, nel romantico calar del sole, nelle serate fresche fatte di cene all'aperto, in riva al mare e pomeriggi assolati trascorsi in spiaggia.
Il costume sempre a portata di mano perchè......perché non si mai , ci può scappare un bagno veloce oppure una o due ore rubate agli impegni lavorativi o un un panino sul "muretto" (dell'Accademia Navale di Livorno nel mio caso) durante la pausa pranzo.
Siamo fatti così noi "marini", ad aprile già abbronzati perchè sin da marzo iniziamo con i bagni di sole , in zone riparate dal vento che tutti noi ben conosciamo sin da piccoli, primavera già in pantaloni corti per gli uomini e gambe nude per le donne.
Ed a proposito d'estate, di colori, di gambe nude, ecco un accessorio che aggiunge un bell'accento ad un look per ogni momento della giornata al mare: la cavigliera, adatta a qualsiasi ora in qualsiasi occasione, mai di troppo e sempre gradevolissima da indossare.
Intanto alcune proposte con il soutache, ma intendo farne anche con l'uncinetto perché, credetemi, è un accessorio davvero molto carino e, a mio parere, sottovalutato nel suo ruolo di bijoux fashion.
E per concludere il post alcuni versi di James Joyce che parlano di mare, di estate, di amore..
La voce di Molly
Oh quel pauroso torrente laggiù in fondo Oh e il mare il mare qualche volta cremisi come il fuoco e gli splendidi tramonti e i fichi nei giardini dell’Alameda sì e tutte quelle stradine curiose e le case rosa e azzurre e gialle e i roseti e i gelsomini e i gerani e i cactus e Gibilterra da ragazza dov’ero un Fior di Montagna sì quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse o ne porterò una rossa sì e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo be’ lui ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì e allora mi chiese se volevo sì dire sì mio fior di montagna e per prima cosa gli misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì.